Lead Story
Sono seduto sul divano a guardare la Diamond League di Montecarlo. Catalin Tecuceanu, un mio avversario e connazionale, ha appena sfiorato il record italiano correndo in 1:43.75. Dovrei essere felice per il suo risultato, ma la verità è che sto rosicando. Mi sento come un pitbull in gabbia, bloccato qui sul divano a causa di una frattura da stress alla tibia, senza la possibilità di competere e dimostrare il mio valore in un anno così importante, anche per il futuro. Per quanto si possa essere amici con gli avversari, alla fine è una competizione. A questo livello ciò che conta davvero è arrivare primi, essere i più forti. Detto così può sembrare brutto, cattivo, eppure questo è.
Forse sembro cinico, insensibile, ma non riesco a gioire in modo puro dei successi degli altri in questa situazione. C’è sempre una parte di me che prova invidia.
Qual è il modo migliore per uscire da questo mood? Aspettare, distrarre la mente e – il giorno dopo – rimettersi al lavoro rimboccandosi le maniche.
La chiave è rimanere concentrati sul proprio percorso, senza farsi distrarre dagli altri.
Un po’ di numeri
- Tempo di Catalin: 1:43.75
- Tempo di Jacopo: 1:46.57
Ci sono 2.82 secondi tra i nostri due migliori tempi. Sembra un grande divario. In effetti lo è.
Sai che c’è? Se conto a mente due secondi e un po’, non ci vuole molto. Forse allora non è così tanto.
E sai che c’è? Se spalmo questa differenza sui singoli cento metri, ci sono 0.3525 secondi di distacco (per ogni 100 metri). Provo a contare tre decimi e mezzo a mente. Sono pochissimi. Cosa posso fare in tre decimi e mezzo? Niente.
Possibile che in ogni segmento da cento metri della mia gara non ci sia qualche errore, qualcosa da migliorare, qualche dettaglio da correggere per guadagnare 0.3525 secondi?
Secondo me c’è. Anche di più.
Io posso correre quel tempo. L’anno prossimo lo dimostrerò!
Pensieri veloci
#1 Mi manca terribilmente quella scarica di endorfina pura, di godimento fisico e mentale che si prova alla fine dell’ultima ripetuta di un allenamento difficile e tosto. Quando hai dato il 110%, hai corso un tempone e lo sai. Ti scappa quel sorriso tra le labbra, perché sei consapevole che hai tirato fuori l’allenamento jolly. Cazzo se godi.
#2 Sono felice e tranquillo se penso che tra due settimane finalmente Gaia ritorna a casa dopo questi cinque mesi in Vietnam. E’ stata tosta la nostra lontananza, specialmente durante i mesi grigi, pesanti. Penso che l’abbiamo gestita bene, siamo stati bravi a ritagliarci ogni giorno del tempo per noi, per restare uno accanto all’altra. Però la presenza ed il contatto fisico sono tutt’altra cosa. Abbiamo tenuto un diario, è stata la nostra salvezza.
#3 Chissà se qualcuno leggerà queste righe.
#4 A volte dimentico la forza dell’amicizia. Ad un certo punto il mio corpo e la mia mente e hanno bisogno di prendere un grande respiro. E’ incredibile come sia sufficiente passare qualche ora con i miei amici, seduti attorno ad un tavolino, per rinascere. Loro sono un dono prezioso e certe volte lo dimentico.